“Popeye”, un set fuori controllo: droga e delirio dietro le quinte del film con Robin Williams

“Popeye”, un set fuori controllo: droga e delirio dietro le quinte del film con Robin Williams

Abusi - fonte_Piraxbay.com - Cartoonmagh.it

Abusi – fonte_Piraxbay.com – Cartoonmagh.it

l racconto choc di un ex dirigente di Hollywood riporta alla luce la deriva estrema vissuta durante le riprese del celebre film degli anni ’80 girato a Malta.

Un clima surreale durante le riprese

Dietro le atmosfere caricaturali e grottesche del Popeye del 1980 si celava una realtà ben più oscura. A più di quarant’anni dall’uscita del film che segnò l’esordio cinematografico di Robin Williams, emergono dettagli sorprendenti sul clima che si respirava sul set. Secondo un alto dirigente hollywoodiano dell’epoca, l’intera produzione era avvolta da un’atmosfera di eccesso e disordine, dominata da un consumo massiccio di cocaina.

Il film, girato interamente a Malta nel villaggio costruito ad hoc di Sweethaven, sarebbe stato teatro di episodi continui di abuso di sostanze stupefacenti, tanto da essere definito “il set più drogato di sempre”. Le pellicole spedite dalla location fino agli studi di sviluppo a Los Angeles venivano, a quanto pare, utilizzate anche per il trasporto clandestino di droga. Un traffico interno che rende bene l’idea di quanto il controllo fosse sfuggito di mano.

L’energia del film? Non era solo recitazione

A rendere ancora più inquietante il quadro sono le parole sul ritmo stesso del film: paragonato a un disco che gira troppo veloce, con attori e troupe travolti da una frenesia continua. Un’energia esagerata che, oggi, viene interpretata come un chiaro riflesso dello stile di vita tenuto dietro le quinte.

Robin Williams, che in quel periodo si affacciava al grande schermo con entusiasmo e talento, si ritrovò suo malgrado in un ambiente fuori controllo, circondato da colleghi “fuori fase” e dinamiche lavorative fuori dagli standard professionali. Il regista Robert Altman, noto per i suoi approcci anticonvenzionali, non riuscì evidentemente a mantenere il timone saldo durante l’intera produzione.

Il film, diventato negli anni un cult per appassionati e nostalgici, oggi assume una luce diversa: quella di un esperimento cinematografico travolto dagli eccessi di un’epoca in cui, spesso, il confine tra creatività e autodistruzione era più labile che mai.