Roth contro Thunberg: l’uscita choc che infiamma i social

Roth contro Thunberg: l’uscita choc che infiamma i social

Thunberg - fonte_Instagram - Cartoonmag.it

Thunberg – fonte_Instagram – Cartoonmag.it

Il regista horror scatena polemiche con una frase estrema contro l’attivista svedese – e raddoppia su Instagram

“Deve essere divorata dai cannibali”: la frase che scuote

Eli Roth, noto regista statunitense celebre per i suoi film horror cruenti, ha alimentato un polverone mediatico con una frase provocatoria rivolta a Greta Thunberg. Commentando la sua recente detenzione da parte dell’esercito israeliano mentre cercava di consegnare aiuti a Gaza via mare, Roth avrebbe scritto: “Dovrebbe essere divorata dai cannibali”. Una battuta agghiacciante che richiama itticamente The Green Inferno, il suo film del 2013 dedicato proprio al tema del cannibalismo.

Ma c’è di più: nuovo post, maggiore escalation

L’escalation non si ferma qui: secondo quanto emerso, Roth avrebbe poi pubblicato un’altra storia su Instagram rivolgendosi ai suoi follower, sostenendo: “Chi ha diffuso la propaganda antisemita di Greta per me è morto”. Un messaggio forte, duro e di chiaro tono intimidatorio, che ha attirato immediate reazioni e indignazione online. Sul web, la presa di distanza e il fuoco delle critiche sono state immediate.

Politica, provocazione e reazioni social

Questa uscita arriva in un clima politico già molto teso, soprattutto nelle discussioni sul conflitto in Medio Oriente. Molti utenti hanno denunciato il commento come una violenta esortazione alla mutilazione e alla morte, giudicando il regista fuori controllo. Roth, figura controversa dell’horror estremo fin dal suo debutto con Cabin Fever e Hostel, torna al centro delle polemiche non per i suoi film, ma per un linguaggio carico di violenza reale.

Regista, sceneggiatore e produttore influenzato da pellicole come Cannibal Holocaust e autore di titoli cult del torture-porn, Roth negli ultimi anni ha vissuto una fase discontinua, tra flop come Borderlands e successi inaspettati con Thanksgiving (2023). Le sue dichiarazioni recenti appaiono quindi come l’ennesimo esperimento estremo, questa volta lontano dallo schermo, ma con conseguenze ben più concrete.

L’uscita di Roth mette in luce quanta difficoltà ci sia, per alcuni autori, nel distinguere fra provocazione artistica e apologia della violenza. Un confine labile, facilmente superabile quando la satira diventa esplicita chiamata all’odio. Ora spetta allo stesso regista – o ai suoi produttori – decidere se e come contenere le conseguenze di un post che ha acceso un dibattito acceso su responsabilità e libertà espressiva.