Ryan Reynolds rilancia nel mondo videoludico: Netflix puntA su “Dragon’s Lair”
Ryan Reynolds - fonte_Instagram - Cartoonmag.it
Ryan Reynolds – fonte_Instagram – Cartoonmag.it
Dopo il successo di Free Guy, l’attore canadese torna protagonista con un progetto ispirato al cult arcade degli anni ’80, affidando la regia al creatore dei Muppet.
Un ritorno agli anni Ottanta
Ryan Reynolds sta per fare il suo atteso ritorno sul fronte gaming, questa volta con una pellicola incentrata su Dragon’s Lair, il celebre gioco arcade del 1983. Netflix – che ha acquisito i diritti già nel 2020 – vuole trasformare il titolo in un film live-action, affidando a Reynolds non solo il ruolo da protagonista, ma anche la produzione tramite la sua casa, Maximum Effort. Accanto a lui, nella squadra dei produttori, figurano nomi importanti come Roy Lee (Vertigo), Trevor Engelson (Underground), e i creatori originali Don Bluth e Gary Goldman.
La scelta del regista e le ambizioni del progetto
Per portare in vita il cavaliere Dirk il Temerario, Netflix starebbe trattando con James Bobin, regista celebre per i nuovi film dei Muppet e per “Dora e la città perduta”. Grazie alla sua esperienza nel mescolare fantasia, ironia e avventura, Bobin sembra l’uomo perfetto per un adattamento che punta a bilanciare azione ed elementi nostalgici.
Dopo l’esperienza come protagonista e produttore in “Free Guy”, Reynolds si riconferma su un terreno a lui familiare: i videogiochi. Tuttavia, “Dragon’s Lair” rappresenta un salto avanti in scala e ambizione. Il progetto, vero gioiello di lore retro, affronterà la sfida di rendere cinematografico un’esperienza che all’epoca sfruttava una tecnologia d’avanguardia – il LaserDisc – semplicemente attraverso Quick Time Events. Un’impresa che lo rende particolarmente adatto a un regista come Bobin.
In sintesi, Dragon’s Lair promette di unire l’amore per le atmosfere arcade anni Ottanta con una regia moderna e vivace. Ryan Reynolds, in veste di protagonista e produttore, insieme a James Bobin alla direzione, rappresentano l’anima della produzione. Se il binomio troverà la giusta alchimia, potremo assistere a un’esperienza cinematografica che, oltre a omaggiare il passato, saprà reinventare per il grande schermo un caposaldo videoludico.
Con lo sviluppo che riprende slancio, il 2025 potrebbe essere l’anno in cui il cult retrò di Don Bluth tornerà a respirare… anche tra i neon moderni dei multiplex.