Coppola critica la violenza al cinema: “Troppa, soprattutto con le armi”

Coppola critica la violenza al cinema: “Troppa, soprattutto con le armi”

Sofia Coppola - fonte_Instagram - Cartoonmag.it

Sofia Coppola – fonte_Instagram – Cartoonmag.it

La regista rilancia dalla masterclass di Biarritz contro l’eccesso di sangue sullo schermo e celebra la presenza femminile dietro alla cinepresa

Sofia Coppola ha acceso il dibattito sulla rappresentazione del male nel cinema: intervenendo al Festival Nouvelles Vagues di Biarritz, ha definito la violenza pirotecnica con armi da fuoco nei film statunitensi come “sconvolgente” e priva di senso se non finalizzata al racconto.

Tra western e realtà contemporanea

Coppola ha spiegato che, se un tempo la figura del cowboy epico aveva fascino, oggi quel tipo di violenza appare priva di controllo e profondamente inquietante. Pur riconoscendo il valore narrativo di registi come Martin Scorsese, di cui apprezza “momenti adeguati al contesto”, ha sottolineato come lo spettacolo fine a se stesso, privo di scopo, non risponda al suo approccio artistico.

Cinema al femminile e sguardo nuovo

Nel corso dell’incontro, la regista ha anche ricordato l’evoluzione del panorama cinematografico: all’inizio della sua carriera le donne alla regia erano pochissime, oggi la presenza femminile è finalmente più diffusa. Coppola ha raccontato di aver conquistato una propria visione sul set de Il giardino delle vergini suicide, sostituendosi a un’altra mente per guidare un’opera più intima e personale, rompendo schemi e pregiudizi.

Sofia Coppola ha lanciato un doppio messaggio: una critica netta alla violenza eccessiva che domina molte produzioni, e l’elogio di un cinema dove emergono storie e prospettive diverse, spesso femminili, capaci di rinnovare l’immaginario collettivo.