resilienza
/re·si·lièn·za/
sostantivo femminile
- 1.
Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
- 2.
In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Un sostantivo buttato li’ in apertura di conferenza stampa.
Mi piace, raccoglierei tutte le opere sotto “L’arte della Resilienza” di Zero (Sun Tzu) Calcare.
Affascinante la capacità di Zerocalcare, partendo dal “Microcosmo” del quartiere di origine, di raccontare il mondo.
E’ come avere un occhio incollato ad un microscopio e l’altro al telescopio Hubble. Cambiano le dimensioni ma la fisica dei corpi e quella delle particelle resta la stessa.
L’effetto produce, oltre a strabismo e mal di testa, un notevole incremento della sensibilità verso la poesia del vivere (e sopravvivere).
Una piacevole ora trascorsa tra racconti, chiacchiere d’ufficio (della megastruttura che produce il tutto) e domande, principalmente a Zero, che hanno restituito una immagine non (ancora) artefatta dell’artista.
L’opera precedente Strappare Lungo i bordi, utilizzata come introduzione dei caratteri principali, in realtà e’ nata successivamente a “Questo mondo….”. che comunque introduce nuovi “personaggi”
La scelta di invertire la presentazione e’ legata alla necessità di Zero di acquisire le capacità di sviluppo di una serie “Film” cosi’ articolata (per dirla in pulito).
In questo passaggio e’ risultato fondamentale il supporto del team di lavoro (circa 300 anime) che, in quella che e’ stata raccontata come magia di piena collaborazione funzionale, ha garantito una ottima riuscita (garantisco per le prime 4 puntate viste in preview) del prodotto. Si ride, si piange, ci si commuove e si mastica amaro, e alla fine vorresti averne ancora, siamo al limite della dipendenza da (prodotto artistico) stupefacente. Tante le citazioni alla cultura pop (film,cartoni, musiche) che aggiungono il piacere del gioco (ah guarda la citazione) a quello della visione
Ad una delle domande partite dalla platea “c’e’ un elemento di speranza?” La risposta, che sintetizzo, e’ stata
io sono una persona molto crepuscolare
(e giu’ applausi), e direi che questa dichiarazione definisce bene la serie e dove (probabilmente) andrà a “sbattere”. Una citazione (piu’ o meno letterale), dalle prime 4 puntate, su tutte:
Andare al passo del piu’ lento, anche quando il piu’ lento e’ incatenato.
L’impressione generale e’ quella di trovarsi di fronte ad un artista che continua a maturare e, seppur scendendo a compromessi rispetto alla potenza narrativa dei lavori di origine, garantisce la fedeltà alla linea di pensiero (anche politico) che ha caratterizzato fino ad oggi la sua creatività.
Che altro dire, “This is the way” (ok forse mi sono confuso, “I have spoken“(ci risiamo ancora mi sono confuso). Insomma mi avete capito, Accattatavillo, ne vale la pena.
Fabio Di Pino per cartoonMag