Adunata nera in Acca Larentia: la preoccupante eco del fascismo
Adunata fascista a Roma: la preoccupazione crescente degli antifascisti alimenta il dibattito
Domenica 7 gennaio si è tenuta la celebrazione annuale per i tre ragazzi uccisi nel 1978 appartenenti alla destra estrema del Msi. La vicenda di Acca Larenzia viene portata in piazza ogni anno con una commemorazione delle tre vittime uccise.
Quest’anno qualcosa si è svolto però diversamente, scatenando un putiferio di critiche tra i cittadini e le forze politiche. Quanto accaduto porta a interrogarsi nuovamente su quello che è stato, anche se forse non è risultato efficace, il processo di defascistizzazione delle istituzioni e della società civile.
Nonostante il fascismo sia qualcosa di anticostituzionale che lede pertanto i fondamentali diritti sanciti e protetti dalla costituzione, ancora oggi ci si ritrova spesso dinanzi a manifestazioni dichiaratamente filofasciste.
La preoccupazione è pertanto dovuta, poiché ci si chiede quanto radicata sia ancora l’ideologia fascista tra la popolazione e quanto di questo immaginario debba destare allarme per il futuro del paese.
Cos’è realmente accaduto ad Acca Larenzia
Acca Larenzia diventa lo spauracchio dei timori antifascisti. Il giorno 7 gennaio, come accade ogni anno, i cittadini che volevano celebrare l’anniversario della morte dei tre ragazzi sostenitori dei movimenti di estrema destra, si sono riuniti nella periferia di Roma presso la piazza Acca Larenzia.
A differenza degli altri anni si è creata stavolta una vera e propria adunata nera, con centinaia di persone vestite di nero che alzavano la mano dritta al cielo replicando il gesto del saluto romano fascista. Al grido di “per tutti i camerati caduti” hanno gridato per tre volte “Presente“.
I video di questo episodio sono immediatamente divenuti virali e hanno posto l’interrogativo sui veri sentimenti di alcune forze politico-sociali.
Le reazioni dei politici
Indignata la sinistra politica e i partiti di centro, chiedono a gran voce chiarimenti e giustizia. A quanto pare saranno presi alcuni provvedimenti nei confronti di coloro che erano presenti alla manifestazione. Sarà la Digos a indagare sul sospetto di apologia del fascismo.
Tra le voci del mondo della politica spicca quella di Elly Schlein, che si dice sconvolta e invita la premier Meloni a esprimersi a riguardo. Calenda è indignato e dalla destra in generale ci si affretta a distaccarsi da chi ha alzato il braccio al cielo, in quanto si ribadisce l’antifascismo di fondo del paese,