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Raoul Bova, dal successione all’ossesione: dopo anni l’attore si lascia andare alla tremenda verità

Raoul Bova e il nuovo progetto - cartoonmag.it credit Ansa
Raoul Bova e il nuovo progetto – cartoonmag.it credit Ansa

Raoul Bova parla del nuovo progetto che sta facendo. Ecco cosa ha detto durante l’intervista. 

Raoul Bova è stato ospite a Verissimo da Silvia Toffanin e ha parlato della sua famiglia.

In particolare ha parlato della sua compagna e delle figlie: «Rocío è la persona che mi fa innamorare ogni giorno. Mi fa scoprire sempre cose nuove. Non è mai scontata, ha quel lato un po’ spagnoleggiante pieno di energia. Io mi lascio trasportare molto volentieri. Ho il lato più napoletano, ereditato da mia madre, che mi fa sorridere, e quello preso da mio padre, più rigoroso: sono diviso in due. E poi in casa con queste tre donne, mi sento per la prima volta il re della foresta».

«E i tuoi figli, sei riuscito a unirli con le piccoline?», ha domandato Silvia Toffanin. Qui si stava riferendo ai figli Alessandro Leon e Francesco, nati dal matrimonio di Raoul Bova con l’ex moglie Chiara Giordano.

«Non ho avuto fretta, con la separazione: i ragazzi erano adolescenti e hanno attraversato momenti di rabbia e disillusione. Sono stato loro vicino, per fargli capire che erano importantissimi, tanto quanto le mie due figlie. Non ho mai imposto niente, gli ho detto: “quando vi sentirete pronti a stare insieme, io ci sarò”. Ho avuto la soddisfazione di aspettare per 10 anni e una sera mi sono trattenuto con le lacrime, da tanto ero felice: eravamo a cena noi 5 insieme, i miei figli parlavano, ridevano. Io li guardavo commosso, è stato un momento bellissimo».

Raoul Bova e il nuovo progetto

I fantastici 5 è andato in onda il 17 gennaio e Raoul ha parlato del bellissimo messaggio che vuole mandare questa serie.

I Fantastici 5 - cartoonmag.it credit Ansa
I Fantastici 5 – cartoonmag.it credit Ansa

“Credo che la disabilità fisica non debba essere presa in considerazione. Secondo me bisognerebbe fare le Olimpiadi tutti insieme, ciascuno nella loro categoria. La distinzione tra Olimpiadi e Paralimpiadi è già di per sé una discriminazione. Credo che l’entusiasmo che uno spettatore prova nel guardare una performance sportiva è esattamente lo stesso. Spesse volte alle Paralimpiadi mi sono ritrovato a fare il tifo per i nostri atleti perché sentivo lo spirito di condivisione con la nostra Nazione. E’ arrivato il momento che si abbattano le barriere”.

Raoul Bova è stato uno sportivo e ha capito che ad un certo punto in un momento della sua vita lo sport si era trasformato per lui in un’ossessione. “Quando si è piccoli in particolare si tende a fare sport per compiacere i genitori o per venire accettato da un gruppo ma anche per essere maggiormente presi in considerazione. Crescere vuol dire avere qualcuno accanto che ti fa capire che lo devi fare in primis per te stesso, per divertirti. Spesse volte un campione non vince perché non è felice”.