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Alessandro Borghi, travolto da critiche pesantissime: il motivo è bizzarro | C’entra Rocco Siffredi

Alessandro Borghi - cartoonmag.it credit Instagram
Alessandro Borghi – cartoonmag.it credit Instagram

Alessandro Borghi ha presentato il prossimo progetto e si suppone che ci saranno critiche o confronti abbastanza pesanti ma lui ha detto che è pronto. 

Alessandro Borghi è un attore e ha fatto molti film che hanno avuto successo. L’ultimo lo ricordiamo perché ha lavorato insieme al suo amico Luca Marinelli in “Le otto montagne”.

Si tratta di un film del 2022 scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2017 di Paolo Cognetti, ha vinto il premio della giuria al 75º Festival di Cannes. Il film ha vinto inoltre 4 David di Donatello, tra i quali quello per il miglior film.

Alessandro Borghi comincia la sua carriera con il film Cinque nel 2011, ottiene poi i ruoli da co-protagonista in Roma criminale (2013, nella parte di Marco Lanzi), Suburra (2015, con il ruolo di Aureliano Adami detto “Numero 8”) e Non essere cattivo (2015, presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in cui interpreta Vittorio).

Nel film “Non essere cattivo” è sempre insieme a Luca Marinelli. Nel 2021 affianca Jasmine Trinca nel film Supereroi. Nell’aprile 2023 dichiara di essere affetto dalla Sindrome di Tourette.

Il confronto che verrà fatto sul progetto di Alessandro Borghi

Alessandro Borghi è il protagonista di Supersex, un documentario serie sulla vita di Rocco Siffredi. In pratica racconterà della vita dell’attore porno. Alessandro ha detto di aver girato delle scene completamente nudo e ha affermato di non aver utilizzato nessuna protesi e nessuna controfigura. Quello che si vedrà in sostanza è dell’attore.

Nell'intervista a Vanity Fair l'attore racconta di più su Supersex - cartoonmag.it credit Instagram
Nell’intervista a Vanity Fair l’attore racconta di più su Supersex – cartoonmag.it credit Instagram

Qualcuno potrebbe fare confronti con l’apparato riproduttore di Rocco Siffredi, ma Alessandro si è detto sereno su questo aspetto e sa già che i confronti ci saranno. Ha spiegato a Vanity Fair: “Ce lo siamo chiesti, se fosse necessario: perché va bene non abusare delle scene più spinte, ma fare una serie su Siffredi e non vedere mai ‘quello’… Sarebbe sembrato che volessimo nascondere qualcosa”.

“Mi sono sempre sentito a mio agio, il confronto ci sarà, a qualcuno farà ridere, a qualcuno interesserà. È una delle prime cose che avevo messo in conto. Sono serenissimo”. E poi ha parlato della mascolinità tossica: “Lo sbaglio più grande che possiamo fare noi maschi è di sentirci esenti dalla mascolinità tossica. Io, che mi considero una persona che il problema non ce l’ha, invece ce l’ho: perché ci sono delle cose che mi hanno detto da ragazzino e che per me sono diventate la normalità, che, senza rendermi conto, ancora faccio. Non bisogna sentirsi superiori, ma andarsi a interrogare sulle nostre azioni”.