Riscatto della laurea, è davvero conveniente? Il Governo sta cambiando tutto | Ecco chi è davvero agevolato
Il riscatto della laurea conviene davvero? Ecco chi può richiederla e ne è agevolato.
Il riscatto della laurea può essere richiesto da tutti i contribuenti che hanno conseguito il diploma di laurea o titoli equiparati. Parliamo dunque di: diplomi universitari triennali, magistrali, quinquennali. Possono essere riscattati soltanto gli anni in corso dello studente e non quelli fuori corso.
Quali sono i vantaggi del riscatto? Sicuramente l’aumento del montante contributivo, la validità degli anni riscattati come anzianità contributiva effettiva, rateizzazione del costo in 10 anni senza interessi e vantaggi fiscali.
Questi ultimi si dividono in ben due categorie: il primo caso riguarda il richiedente lavoratore che oltre alla rateizzazione senza interessi in 120 mesi, l’importo pagato è totalmente deducibile dal proprio reddito, nel secondo caso invece il richiedente è ancora fiscalmente a carico di un familiare, quest’ultimo potrà usufruire di una detrazione di imposta del 19%.
Il costo del riscatto varia a seconda del periodo da riscattare e a seconda del proprio ISEE.
Tutti dettagli del riscatto della laurea
Per chi è lavoratore e ha iniziato a pagare i contributi dal 1996 il riscatto agevolato conviene per chi in particolare è dipendente e possiede uno stipendio alto. Chi invece ha iniziato a versare contributi entro il 1995, può avere il riscatto di laurea agevolato solo esercitando l’irrevocabile opzione contributiva, spiega il Corriere. Questo tipo di lavoratori può pensare ad un riscatto pensionistico tradizionale più oneroso e legato all’incremento atteso dell’assegno pensionistico.
Per le donne il riscatto può convenire considerando che potranno andare in pensione anticipata rispetto agli uomini. A seconda dei casi analizzati per chi ha iniziato presto a lavorare si guadagnano da quasi 3 anni e mezzo fino a 5 anni con un calo dell’assegno che va dal 13% (nel primo caso) all’8% (nel secondo caso).
Per chi invece ha iniziato a lavorare tardi verso i 27 o 30 anni il discorso cambia in quanto il riscatto della laurea non ha effetti e può rivelarsi un boomerang: una lavoratrice 55enne che ha iniziato a contribuire a 30 anni, andrebbe in pensione più tardi. Insomma in parole povere non ne vale la pena. I lavoratori tra i 30 e i 50 anni che hanno iniziato a lavorare a 24 anni avranno la possibilità di andare in pensione due anni prima ma rinunciando al 10% dell’assegno pensionistico.