Home » Banca, se hai i soldi qui rischi di perdere tutto: quello che è successo è gravissimo

Banca, se hai i soldi qui rischi di perdere tutto: quello che è successo è gravissimo

Unicredit
Unicredit – Credit Pixabay – Cartoonmag.it

Unicredit, attenzione se hai i soldi in questa banca potresti rischiare di non trovare più i tuoi soldi: tutti i dettagli

UniCredit, fino a maggio  2008 era “UniCredito Italiano”, è un gruppo bancario internazionale che ha la propria direzione generale e sede legale a Milano, nella UniCredit Tower.

Dal 2011 fino al 2023, Unciredit, è stata l’unica banca con sede principale in Italia ad essere inclusa dal Financial Stability Board nella lista delle 30 istituzioni finanziarie più importanti a livello mondiale per la sua importanza sistemica globale.  Purtroppo, però, in seguito ad un declino della sua influenza a livello globale  è stata rimossa dalla lista nel 2023, riducendo il numero di istituzioni nella lista a 29.

La banca  possiede di una vasta rete internazionale di uffici rappresentativi e filiali in altri 18 paesi nel mondo. La società è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano e nel Dax della borsa di Francoforte.

Questi giorni, tuttavia, la banca ha subito un brutto colpo che le è costato parecchio e ora le conseguenze potrebbero riflettersi anche sui clienti. Scopriamo cosa è successo.

Momento negativo per Unicredit

Qualche giorno fa, il Garante  per la privacy ha sanzionato UniCredit banca per una violazione di dati personali avvenuta nel 2018, che ha riguardato migliaia di clienti ed ex clienti.

Dai controlli eseguiti dall’Autorità – a seguito della ricezione della notifica di data breach da parte della banca – è emerso che la violazione era avvenuta a causa di un attacco informatico massivo, perpetrato da cybercriminali, al portale di mobile banking.

Unicredit
Unicredit – Credi Pixabay – Cartoonmag.it

Unicredit: dati clienti violati e multa per 2,8 milioni di euro

L’ hackeraggio aveva causato l’acquisizione illecita del nome, cognome, codice fiscale e codice identificativo di circa 778mila clienti ed ex clienti e, per oltre 6.800 dei clienti ”attaccati”, aveva generato anche l’individuazione del Pin di accesso al portale.

I dati erano resi disponibili nella risposta http fornita dai sistemi della banca al browser di chiunque provasse ad accedere, anche senza riuscirvi, al portale di mobile banking. Durante la difficile attività istruttoria, il Garante ha rilevato diverse violazioni della normativa privacy. Nello specifico, l’Autorità ha accertato che la banca non aveva adottato misure tecniche e di sicurezza in grado di contrastare efficacemente eventuali attacchi informatici e di impedire ai propri clienti di utilizzare Pin deboli (come ad esempio quelli composti da sequenze di numeri o coincidenti con la data di nascita). “Le banche devono adottare tutte le necessarie misure tecnico-organizzative e di sicurezza per evitare che i dati dei propri clienti possano essere sottratti illecitamente” ha spiegato il Garante.